Nel nostro on the road nei Balcani ne abbiamo approfittato per visitare i dintorni di Mostar e una delle nostre mete è stato il magico monastero derviscio di Blagaj in Bosnia Erzegovina.

Il monastero di Blagaj è una delle principali attrazioni turistiche della Bosnia ed Erzegovina ed è un importante luogo di culto per i dervisci, una corrente mistica dell’Islam. Si trova ai piedi di una parete rocciosa, da cui sgorga il fiume Buna. La struttura è circondata da un ambiente naturale incantevole, che la rende una destinazione popolare per i turisti.

Come arrivare a Blagaj

Il monastero di Blagaj in Bosnia Erzegovina si può raggiungere in auto da Mostar in circa mezz’ora facendo una breve deviazione dalla strada principale che poi vi porterà a Medjugorie. Spostarsi con i mezzi può essere difficoltoso perché queste zone non sono ben collegate per cui se siete a Mostar vi consiglio una visita guidata che vi porterà nei luoghi più famosi dei dintorni.

Vi avviso che il monastero è a qualche minuto di cammino dal parcheggio che è a pagamento. Lungo questo percorso troverete molte bancarelle e chioschi che vendono miele perché qui è davvero una specialità locale, insieme alla spremuta di melograno.

Cosa vedere a Blagaj

Blagaj è famoso soprattutto per il suo monastero ma sorge all’ingresso di un parco naturale. Questo fa sì che venga visitato non solo per scopi religiosi ma anche per gite nella natura. La via di acceso al parco è prettamente commerciale con bancarelle e negozietti ma si interrompe bruscamente arrivati all’ingresso del monastero. In questa zona attorno alle bellissime cascate del parco troverete molti ristoranti tipici dove assaggiare specialità locali e godere del rilassante scenario naturale del fiume Buna.

Blagaj Tekija o Monastero di Blagaj

A ridosso delle montagne e vicino alla fonte del fiume Buna, sorge il Monastero di Blagaj o Balgaj Tekija in Bosnia Erzegovina. Non aspettatevi monasteri riccamente decorati, il posto è molto semplice. Si tratta di una struttura su più livelli in cui, per rispetto alla religione, si entra solo scalzi e le donne devono avere il capo coperto. L’interno è piuttosto spoglio se non per i tappeti riccamente decorati, ma molto suggestivo per i suoi soffitti intarsiati e per la stanza dove sono presenti le tombe di due dervisci tagiki risalenti al XV secolo.

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La storia del monastero

Il monastero è tutt’ora un luogo di culto per i dervisci che vi si radunano 3 volte a settimana. Costruito sui resti di un santuario Bogomil, è un luogo di cui non si hanno notizie storiche. Sicuramente durante il Medioevo fu luogo di importanza culturale e religiosa. La Tekija era nota durante l’Impero Ottomano e rimase aperta fino al 1925. Dopo la seconda guerra mondiale le attività dei dervisci furono bandite in Bosnia Erzegovina fino agli anni ’70 quando la comunità islamica iniziò a prendersene cura. L’ultima ristrutturazione è avvenuta nel 2013.

Secondo la tradizione qui fu sepolto Sari Saltuk, venerato come santo dai musulmani sufi Bektashi nei Balcani e in alcune parti del Medio Oriente che, secondo la leggenda, lasciò scritto nel testamento di portare varie bare in paesi non islamici in modo che nessuno sapesse dove è veramente il suo corpo.

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Il monastero è stato costruito sulla parete rocciosa alla destra del fiume Buna, uno dei più grandi d’Europa. La scogliera sovrasta dall’alto l’ambiente e lo domina con i resti della fortezza di Stepan Vukcic-Kosaca, ora in rovina. In realtà il complesso era molto più strutturato ma a causa dei crolli di massi dalla scogliera alcuni edifici sono andati persi e non sono stati più ricostruiti. La credenza dominante all’interno degli ordini dervisci è che l’ambiente circostante faccia parte della culto. Questa Tekija bosniaca è dominata da 7 principi: la casa, la scala, l’acqua, la roccia, la fonte, le tombe e la grotta. Questi 7 principi sono uniti in un ordine cosmico che nulla ha a che vedere con l’Islam.

Cosa vedere nel monastero

Il monastero di Blagaj in Bosnia Ezegovina apparteneva all’ordine Bektashi, che promuoveva uno stile di vita monastico ed era residenziale. Durante la visita, con rispetto, non perdetevi:

  • Turbe, una struttura a forma di casa costruita attorno alla tomba
  • la sala della preghiera e la sala della contemplazione
  • la cucina con il camino
  • le camere degli ospiti che si affacciano sulla sorgente
  • il bagno turco

La disposizione interna delle stanze è organizzata nel rispetto della geometria sacra

L’ingresso è a pagamento, il costo del biglietto è di 5 euro o 10 marchi bosniaci, bambini gratis.

Cosa vedere oltre al Monastero

Dal ticket point per raggiungere il monastero passerete davanti alla pittoresca Casa Orientale, un complesso ottomano con splendidi giardini circondati dal fiume, con un’isoletta con un mulino e un ristorante-cafè dove vi consiglio di degustare il miele locale. Un insieme di ponti caratteristici vi consentono di immergervi nel bellissimo parco naturale con le sue cascate e il fiume. Qui potrete raggiungere con una barchetta a pagamento le fonti del fiume Buna. Il fiume sgorga da una sorgente all’interno di una grotta ed è molto bello da vedere.

Se avete voglia di raggiungere il picco roccioso che sovrasta il sito, troverete la massiccia fortezza in rovina appartenuta a Herceg Stjepan, la cui dinastia regnò fino al 1482. La strada sarà in salita attraverso un sentiero a circa 600 metri dall’info point.

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